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Qualità dell’aria in casa: i consigli per un ambiente sano e sicuro

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha diffuso un decalogo per la salubrità degli ambienti chiusi. Le indicazioni utili.

La maggior parte delle attività quotidiane si svolge in spazi chiusi: abitazioni, uffici e mezzi di trasporto. In particolare, le mura domestiche sono l’ambiente in cui si trascorre la quota più ampia del tempo, rendendo la qualità dell’aria interna elemento centrale per il benessere. L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha ribadito lo scorso ottobre 2024 l’importanza di garantire condizioni abitative sicure e salubri, con particolare attenzione alla riduzione degli agenti inquinanti presenti negli ambienti confinati.

Fattori critici per la salubrità degli ambienti chiusi

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L’aria interna può contenere sostanze dannose originate da più fonti: materiali edilizi, prodotti per la pulizia, combustioni e attività quotidiane come la cottura dei cibi. Elementi che, se non gestiti correttamente, danno il deterioramento progressivo della qualità dell’aria, con ripercussioni su patologie respiratorie, cardiovascolari e immunitarie. La presenza di soggetti vulnerabili, come bambini o persone affette da malattie croniche, amplifica la necessità di adottare misure preventive.

Strategie pratiche per ridurre l’esposizione agli agenti nocivi

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Tra le principali raccomandazioni del Gruppo di studio nazionale Inquinamento indoor dell’Iss è emersa l’importanza dell’adeguato ricambio d’aria con l’apertura frequente delle finestre, specialmente durante attività che generano inquinanti, come cucinare o pulire. L’uso di cappe aspiranti e la preferenza per prodotti a basse emissioni chimiche durante ristrutturazioni sono ulteriori accorgimenti utili. È consigliabile limitare l’impiego di deodoranti ambientali, candele profumate e insetticidi, optando per detergenti privi di composti volatili aggressivi.

Conclusioni e indicazioni operative

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La corretta gestione degli ambienti domestici richiede consapevolezza e attenzione alle fonti di inquinamento. Evitare di fumare all’interno, aerare gli indumenti trattati in lavanderia e controllare l’umidità per prevenire la formazione di muffe sono pratiche essenziali. L’Iss ha infine messo in luce l’inefficacia delle piante nel purificare l’aria, invitando a privilegiare soluzioni validate scientificamente. È utile ricordare che i contenuti pubblicati dai farmacisti non sostituiscono il parere del medico curante. In caso di sintomi persistenti o patologie preesistenti, è necessario consultare uno specialista di riferimento per una valutazione personalizzata.

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