La Società italiana di neurologia (Sin) ha espresso preoccupazione sull’impiego dei pesticidi, sottolineando la necessità di una gestione attenta e consapevole di tali sostanze. In un contesto di crescente sensibilità verso le tematiche ambientali, la Sin ha ribadito l’importanza di adottare pratiche agricole sostenibili che non compromettano la salute umana e l’equilibrio degli ecosistemi. La presidenza dell’Ente, in linea con gli obiettivi di una transizione ecologica, ha riconosciuto l’esigenza degli agricoltori di adattarsi a nuovi standard, ma ha altresì evidenziato i pericoli derivanti da un uso non regolamentato dei prodotti fitosanitari. Alessandro Padovani, presidente della Sin, ha messo in guardia contro l’uso eccessivo e non critico dei pesticidi, che potrebbe avere effetti nocivi sullo sviluppo del sistema nervoso, in particolare nei bambini, e aumentare il rischio di malattie neurologiche in età adulta e avanzata. La ricerca scientifica ha infatti dimostrato il legame tra l’esposizione a determinate sostanze chimiche e l’insorgenza di patologie croniche, tra cui tumori e malattie neurodegenerative.
Regolamentazione e responsabilità nell’uso dei pesticidi
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Nel 2022, l’Unione europea ha introdotto il regolamento “Sustainable use regulation of plant protection products” (Sur), con l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030. La norma mira a contrastare l’inquinamento di acqua e suolo e a limitare la resistenza ai parassiti, oltre a prevenire l’insorgenza di malattie croniche nell’uomo. Nonostante ciò, l’anno scorso, un gruppo di Paesi ha chiesto di alleggerire le restrizioni imposte dal Sur, senza però raggiungere un consenso che ne permettesse l’abrogazione. Di conseguenza, la norma è stata rinnovata fino al 2033, sebbene la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, abbia recentemente proposto di abolirla.
Il dibattito sul glifosato e le implicazioni per la salute pubblica
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Il glifosato, erbicida ampiamente utilizzato ma controverso, è al centro di un acceso dibattito. Nonostante il ministero della Salute italiano ne abbia revocato l’autorizzazione nel 2017, la recente dichiarazione della Von Der Leyen ha suscitato nuove incertezze. Diverse organizzazioni non governative hanno presentato un ricorso legale contro la decisione di riapprovare l’uso del glifosato, sostenendo che la valutazione interna della Commissione Europea non sia adeguata alle evidenze scientifiche che collegano tale sostanza allo sviluppo di malattie neurodegenerative. Un recente studio pubblicato su Neural Regeneration Research ha rivelato l’effetto proinfiammatorio del glifosato, sia diretto che indiretto, che potrebbe influenzare negativamente il microbiota intestinale e, di conseguenza, la funzione cognitiva. Tali risultati rafforzano l’ipotesi che un uso irresponsabile dei pesticidi possa aumentare il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative.